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DOCUMENTAZIONE DA ALLEGARE ALLE DOMANDE DI MOBILITA’ A.S. 2023/24


L’art. 3 del decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105 che ha modificato l’art. 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ha eliminato la figura del referente unico dell’assistenza.

Pertanto, ferma restando la disciplina prevista dall’art. 13, comma 1, punto IV, e dall’art. 40, comma 1, punto IV, del CCNI 2022, che va applicata tenendo conto dell’eliminazione della figura del referente unico dell’assistenza, la precedenza ivi prevista per il figlio referente unico di genitore disabile in situazione di gravità, in presenza di più figli appartenenti al personale docente o ATA, è riconosciuta ai figli in presenza di tutte le seguenti condizioni:

 a) documentata impossibilità del coniuge di provvedere all’assistenza per motivi oggettivi;

 b) richiesta di fruire periodicamente nell’anno scolastico in cui si presenta la domanda di mobilità, dei tre giorni di permesso retribuito mensile per l’assistenza ovvero del congedo straordinario ai sensi dell’art. 42 comma 5 del decreto legislativo 151/2001.

Analogamente, ferma restando la disciplina prevista dall’art. 13, comma 2, e dall’art. 40, comma 2, del CCNI 2022, che va applicata tenendo conto dell’eliminazione della figura del referente unico dell’assistenza:

  • tutti i figli di genitore disabile in situazione di gravità che beneficiano della precedenza non sono inseriti nella graduatoria d’istituto per l’individuazione dei perdenti posto.

DOCUMENTAZIONE

  Sono prese in esame solo le domande redatte utilizzando l’apposito modulo presente nella sezione Istanze on line e disponibile sul sito del MIM nella sezione Mobilità.  

  Le domande, redatte in conformità ai modelli disponibili sul sito del MIM nell’apposita sezione Mobilità, devono essere corredate dalle dichiarazioni dei servizi prestati.

  IL DIRITTO ALL’ATTRIBUZIONE DEL PUNTEGGIO “UNA TANTUM”:

  • deve essere attestato con dichiarazione personale, analoga al modello reperibile nell’apposita sezione Mobilità del sito MIM.

 LA VALUTAZIONE DELLE ESIGENZE DI FAMIGLIA E DEI TITOLI:

  • deve avvenire ai sensi delle tabelle di valutazione allegate al contratto sulla mobilità del personale della scuola;
  • deve essere effettuata esclusivamente in base alla documentazione prodotta dagli interessati, unitamente alla domanda, nei termini previsti dalla presente ordinanza.

 In merito alle certificazioni mediche si precisa che:

  1. lo stato di disabilità:
  2. deve essere documentato con certificazione o copia autenticata rilasciata dalle commissioni mediche, funzionanti presso le A.S.L;  
  3. qualora tali commissioni non si pronuncino entro 45 giorni dalla presentazione della domanda, gli interessati, documentano, in via provvisoria, la situazione di disabilità con certificazione rilasciata, ai soli fini previsti dagli articoli 21 e 33 della predetta legge 5 febbraio 1992, n. 104 e dall’articolo 42 del decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, da un medico specialista nella patologia denunciata in servizio presso l’A.S.L. da cui è assistito l’interessato;
  4. l’accertamento provvisorio produce effetto fino all’emissione dell’accertamento definitivo da parte della commissione. La commissione medica, deve pronunciarsi, in ordine agli accertamenti di propria competenza di cui al medesimo articolo 4, entro 90 giorni dalla data di presentazione della domanda di accertamento;
  5. la situazione di disabilità in caso di soggetti con patologie oncologiche:
  6. può essere documentata in via provvisoria, con una certificazione, qualora le commissioni non si pronuncino entro 15 giorni dalla domanda degli interessati;
  7. la mancata emissione dell’accertamento definitivo per il decorso dei quindici giorni deve essere rilevata e dichiarata in sede del predetto accertamento provvisorio;
  8. la situazione di gravità delle persone con sindrome di Down:
  9. può essere documentata mediante certificazione del medico di base;
  10. tale accertamento produce effetto fino all’emissione dell’accertamento definitivo da parte della commissione medica integrata, da un operatore sociale e da un esperto in servizio presso le A.S.L.

È fatto obbligo all’interessato di presentare la certificazione definitiva entro 10 giorni dalla ricezione del relativo atto.

  • per le persone con disabilità che si trovano nelle condizioni di cui all’articolo 21 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, è necessario che risulti chiaramente, anche in certificazioni distinte:
  • la situazione di disabilità;
  • e il grado di invalidità civile superiore ai due terzi o le minorazioni iscritte alle categorie prima, seconda e terza della tabella A) annessa alla legge 10 agosto 1950, n. 648, riconosciute alle medesime;

e) tenuto conto che le certificazioni relative all’invalidità e quelle relative all’accertamento della disabilità sono distinte, nelle stesse deve risultare quanto segue:

  • i. per le persone disabili maggiorenni di cui all’articolo 33, comma 6, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, deve risultare la situazione di gravità della disabilità;
  • ii. per le persone disabili assistite di cui all’articolo 33, commi 5 e 7 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nelle certificazioni deve risultare la situazione di gravità della disabilità e la necessità di una assistenza, globale e permanente;

a tal fine il genitore, anche adottivo, e il coniuge e il figlio in grado di prestare assistenza e il fratello o sorella in sostituzione dei genitori, debbono comprovare che il disabile non è ricoverato a tempo pieno presso istituti specializzati, con dichiarazione personale;

iii. per le persone bisognose di cure continuative per grave patologia, nelle certificazioni:

  • deve necessariamente risultare l’assiduità della terapia e l’istituto presso il quale viene effettuata la terapia stessa;
  •  le certificazioni devono essere rilasciate dalle competenti A.S.L.

  In merito alla documentazione del rapporto di parentela e dell’assistenza si precisa quanto segue:

a) il coniuge, intendendo per tale anche la parte di unione civile, il convivente di fatto, il genitore, il figlio che presta assistenza, il fratello o sorella conviventi di soggetto disabile in situazione di gravità, nel caso in cui i genitori siano scomparsi o impossibilitati ad occuparsi del figlio disabile perché totalmente inabili, che assistano il soggetto disabile e che intendano beneficiare della precedenza prevista dal CCNI 2022, devono documentare i seguenti “status e condizioni” secondo le modalità indicate di seguito:

i. il rapporto di parentela, di adozione, di affidamento, di coniugio, di unione civile e di convivenza di fatto con il soggetto disabile deve essere documentato con dichiarazione personale resa sotto la propria responsabilità, ai sensi delle disposizioni contenute nel DPR 445/2000;

ii. l’attività di assistenza (articolo 33, comma 3, della legge 104/1992) a favore del soggetto disabile deve essere documentata con dichiarazione personale resa sotto la propria responsabilità, ai sensi delle disposizioni contenute nel DPR 445/2000.

b) la presentazione di tale documentazione è prevista esclusivamente nei casi di assistenza al genitore.

L’assistenza esercitata dai beneficiari della precedenza ex articolo 33, commi 5 e 7, della legge 104/92:

  • deve essere effettivamente svolta alla data di scadenza per la presentazione della domanda di mobilità;
  • deve sussistere entro 10 giorni prima del termine ultimo di comunicazione al SIDI delle domande;
  • è obbligo degli interessati dichiarare entro tale termine l’eventuale cessazione dell’attività di assistenza al familiare disabile e la conseguente perdita del diritto alla precedenza;

c) la situazione di non ricovero a tempo pieno del soggetto disabile in istituto specializzato:

  • deve essere documentata mediante dichiarazione personale resa sotto la propria responsabilità, ai sensi delle disposizioni contenute nel DPR 445/2000;

d)il fratello o la sorella conviventi di soggetto disabile in situazione di gravità, che assistano il medesimo in quanto i genitori siano scomparsi ovvero impossibilitati ad occuparsi del figlio disabile perché totalmente inabili (sentenza della Corte costituzionale n. 233/2005):

  • devono comprovare lo stato di totale inabilità dei genitori con idonea documentazione di invalidità;

e) il domicilio del soggetto disabile assistito è documentato mediante autocertificazione;

f) per i figli tossicodipendenti l’attuazione di un programma terapeutico e socio-riabilitativo:

  • deve essere documentata con certificazione rilasciata dalla struttura pubblica o privata in cui avviene la riabilitazione stessa;
  • l’interessato deve comprovare, con dichiarazione personale, che il figlio tossicodipendente può essere assistito soltanto nel comune richiesto per trasferimento, in quanto nella sede di titolarità non esiste una struttura pubblica o privata presso la quale il medesimo può essere sottoposto a programma terapeutico e socio-riabilitativo, ovvero perché in tale comune/residenza abituale il figlio tossicodipendente viene sottoposto a programma terapeutico con l’assistenza di un medico di fiducia come previsto dall’articolo 122, comma 3, del citato DPR 309/1990.
  •  In mancanza di detta dichiarazione la documentazione esibita non è presa in considerazione;

g) la tutela legale individuata con provvedimento della competente autorità giudiziaria:

  • deve essere comprovata da parte di chi la esercita mediante dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del DPR 445/2000 con indicazione degli estremi del provvedimento.

Precedenza coniuge convivente del personale militare

In merito alla documentazione per i beneficiari della precedenza ex articolo 17 della legge 28 luglio 1999, n. 266 e dell’articolo 2 della legge 29 marzo 2001, n. 86 si precisa che, per fruire della precedenza riconosciuta al coniuge convivente rispettivamente del personale militare o del personale cui viene corrisposta l’indennità di pubblica sicurezza e che si trovi nelle condizioni previste dall’articolo 17 della legge 28 luglio 1999, n. 266 e dall’articolo 2 della legge 29 marzo 2001, n. 86:

 il personale interessato dovrà allegare:

  • una autocertificazione dalla quale risulti che il medesimo sia stato trasferito in tale sede d’autorità;
  • nonché una dichiarazione, resa sotto la propria personale responsabilità, con la quale il coniuge trasferito dichiari di essere convivente con il richiedente.

Punteggio derivante da esigenze di famiglia

In merito alla documentazione per usufruire delle maggiorazioni di punteggio derivanti da esigenze di famiglia, si precisa che:

  • il punteggio per il ricongiungimento al coniuge, ai genitori o ai figli è attribuito solo se la residenza della persona alla quale si richiede il ricongiungimento è comprovata con dichiarazione personale nella quale l’interessato deve dichiarare che la decorrenza dell’iscrizione anagrafica è anteriore di almeno tre mesi rispetto alla data di pubblicazione all’albo on line dell’ufficio territorialmente competente della presente ordinanza;
  • fanno   eccezione i figli nati entro la scadenza dei termini per la presentazione della domanda, per i quali si prescinde da detto requisito.

 Tutte le predette documentazioni devono essere prodotte contestualmente alle domande di trasferimento e possono essere inviate anche in formato digitale.

Deve, inoltre, essere allegata:

  • una dichiarazione personale, redatta ai sensi delle disposizioni contenute nel DPR 445/2000, dalla quale risulti il grado di parentela che intercorre tra il richiedente e la persona cui intende ricongiungersi.

Analogamente, con dichiarazione personale può essere comprovata:

  • l’esistenza di un figlio maggiorenne affetto da infermità o difetto fisico o mentale, che sia causa di inidoneità permanente ed assoluta a proficuo lavoro;
  • tale stato deve essere documentato con apposita certificazione sanitaria o copia autenticata della medesima, rilasciata dalle A.S.L. o dalle previgenti commissioni mediche provinciali, ai fini dell’attribuzione del relativo punteggio.

Dal requisito della residenza si prescinde:

  • quando si chiede il ricongiungimento al familiare destinato a nuova sede per motivi di lavoro nei tre mesi antecedenti alla data di emanazione della presente ordinanza;
  • in tal caso, per l’attribuzione del punteggio, deve essere presentata una dichiarazione del datore di lavoro che attesti tale circostanza.

Il ricovero permanente del figlio, del coniuge o degli altri familiari disabili:

  • deve essere documentato con certificato rilasciato dall’istituto di cura;

 Il bisogno, da parte dei medesimi, di cure continuative tali da comportare di necessità la residenza o il domicilio nella sede dell’istituto di cura:

  • deve essere, invece, documentato con certificato rilasciato da ente pubblico ospedaliero o dall’azienda sanitaria locale o dall’ufficiale sanitario o da un medico militare.

La necessità di cure continuative, invece:

  • deve essere documentata con certificato rilasciato dalle competenti unità sanitarie locali;
  • dalla certificazione deve risultare che l’assiduità della terapia è tale da comportare necessariamente la residenza nella sede dell’istituto di cura;
  • l’interessato deve, inoltre, comprovare con dichiarazione personale che il figlio, il coniuge o gli altri familiari disabili, possono essere assistiti solo nel comune richiesto per trasferimento, in quanto nella sede di titolarità non esiste un istituto di cura nel quale i medesimi possano essere assistiti.

Nell’ambito della valutazione delle esigenze di famiglia si precisa che:

  • i punteggi riferiti “al figlio” si intendono estesi anche ai figli adottivi, in affidamento preadottivo ovvero in affidamento.

Nelle more dell’effettuazione delle eventuali visite di revisione e del relativo iter di verifica, gli invalidi civili e le persone con handicap in possesso di verbali in cui sia prevista rivedibilità:

  • conservano tutti i diritti acquisiti in materia di benefici, prestazioni e agevolazioni di qualsiasi natura:
  • la convocazione a visita, nei casi di verbali per i quali sia prevista la rivedibilità, è di competenza dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS).

 A norma delle disposizioni contenute nel DPR 445/2000, l’interessato può attestare con dichiarazioni personali:

 l’esistenza di figli minorenni (precisando in tal caso la data di nascita), lo stato di celibe, nubile, coniugato, vedovo o divorziato, il rapporto di parentela con le persone con cui chiede di ricongiungersi, la residenza e il domicilio delle medesime;

 l’inclusione nella graduatoria di merito in pubblico concorso per esami per l’accesso al ruolo del personale docente, di cui andranno indicati gli estremi;

 i diplomi di specializzazione, i diplomi universitari, i corsi di perfezionamento, i diplomi di laurea, il dottorato di ricerca;

 il superamento del periodo di prova per coloro che chiedono la mobilità professionale;

Ai sensi dell’art. 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, da ultimo modificata dall’art. 3 del decreto legislativo 30 giugno 2022, n. 105, il personale docente o ATA che intenda beneficiare della precedenza prevista dall’art. 1, comma 10, dell’OM per il figlio che assiste un genitore disabile in situazione di gravità, può attestare la presenza delle due condizioni ivi richieste sempre con dichiarazione personale.

PASSAGGIO DI CATTEDRA E/O DI RUOLO

 Il personale che chiede il passaggio deve dichiarare di possedere l’abilitazione o l’idoneità richiesta.

I docenti che, nell’anno scolastico precedente a quello cui sono riferite le operazioni di mobilità professionale, sono utilizzati su altra classe di concorso, diversa da quella di titolarità, per la quale hanno l’abilitazione:

  • devono allegare una dichiarazione personale, resa sotto la propria responsabilità, con la quale attestino tale utilizzazione, indicando la classe di concorso di titolarità e quella di utilizzazione.

 Il personale educativo che chiede il passaggio dal ruolo ordinario al ruolo speciale:

  • deve dichiarare, a pena di esclusione, il possesso della prescritta specializzazione.

In attuazione della relativa precedenza prevista dal CCNI 2022, il personale che, a seguito della riduzione del numero delle aspettative sindacali retribuite, intende avvalersi della precedenza nei trasferimenti interprovinciali a domanda:

  • deve dichiarare di aver svolto attività sindacale e di aver avuto il domicilio negli ultimi tre anni nella sede richiesta; tale diritto può essere esercitato solo nell’anno successivo al venire meno del distacco sindacale.

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